Communication dispensée par Alessandro ARBO (membre du GREAM) dans le cadre du Convegno di studi "La filosofia fuori di sè" organisé par le Liceo Scientifico"G. Marinelli" à Udine, le 29 avril 2017 à 10h00.
La filosofia della musica è stata concepita nel secolo scorso prevalentemente come un esercizio d’interpretazione di stili, opere o linguaggi che hanno scandito l’evoluzione dell’arte. La fenomenologia, la semiotica e il pensiero analitico hanno contribuito a spostare l’attenzione su problematiche più trasversali, allargando lo sguardo sui generi popolari. Tenendo presente lo scenario attuale, caratterizzato da una moltiplicazione dei gusti, dei generi, e più generalmente dei modi di produzione di quest’arte, illustreremo alcuni compiti della riflessione che, a nostro giudizio, si presentano come prioritari: 1) una considerazione dello statuto ontologico ambivalente della musica intesa come arte della traccia e/o della performance; 2) un esame del modo in cui le tecnologie (in particolare i sistemi di registrazione e di diffusione) hanno cambiato il modo di essere degli artefatti musicali; 3) un’analisi delle conseguenze dell’utilizzo (ormai generalizzato) delle interfacce informatiche sui modi di concepire, recepire e comprendere le opere e le improvvisazioni.
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